Annemiek you are World Champion!!!

Van Vleuten is the winner, Van Vleuten is the winner, Van Vleuten is the winner…

Potremo andare avanti ancora a lungo accostando il nome di Annemiek Van Vleuten a quello della vincitrice di qualunque competizione sia essa classica di un giorno, tappa o Gran Tour, perché in questo 2022 la corritrice olandese all’età di 39 ha deciso di riscrivere la storia del ciclismo femminile. Dopo gli incredibili successi al Giro, Tour e Vuelta, Van Vleuten si è regalata anche il Suo personale secondo titolo mondiale.

Esserci oltre ogni ostacolo

Wollongong, Australia –  in questa lontana terra a pochi km da Sidney dove doveva disputarsi un Mondiale con un contorno da sogno tra spiagge e clima piacevole il caso ha deciso di arricchire di fascino la giornata mondiale con pioggia battente e sole a fare da contrasto.

Nelle nostre intenzioni c’era la voglia di fare una cronaca degli accadimenti sportivi, delle fughe, degli attacchi e delle tattiche in gara, ma ancora una volta la realtà ci ha completamente spiazzati e le emozioni, quelle pure e crude che solo la sofferenza che trapela dalla strada hanno preso il sopravvento e la cronaca assume i contorni epici della leggenda perché Annemiek Van Vleuten vince il Mondiale su strada dopo aver a lungo arrancato, dopo aver lavorato da gregaria, sì da gregaria lo ripetiamo per voi e per noi, e con un gomito fratturato rimesso insieme solo per essere presente oggi.

Gli eventi e la sorte hanno giocato certo a suo favore quando a pochi km dall’arrivo l’azione, la seconda da parte della tedesca Lippert, ha tirato fuori da gruppo di testa la nostra Longo-Borghini, ed altre 3 corritrici i giochi sembravano già fatti con le olandesi distanti oltre 30 secondi dalla testa. La logica degli eventi però sa che quando alla porta della storia bussa il profumo della leggenda deve farsi da parte e allora gli eventi iniziano a capovolgersi e con loro anche la realtà assume contorni che fino a pochi istanti prima sembravano inimmaginabili.

Le 5 in testa iniziano a temersi e a studiarsi e con questo pericolosamente rallentano. Alle loro spalle rinviene un gruppetto di poco meno di 10, tra cui anche la nostra Silvia Persico, ma le olandesi sembrano ancora lontane. Sembrano perché Van Vleuten lavora per Vos la quale però a circa 5 km dall’arrivo alza bandiera bianca dando il via libera alla sua co-capitana. E’ il click della storia. Annemiek non pensa al suo gomito, alla fatica che ha già fatto finora, alle gambe che sembravano esplodere sugli strappi oltre il 10% di Mount Pleasant e inizia a fare ciò che le riesce meglio di ogni cosa…pedalare.

Il suo incedere è costante e deciso, come una leonessa che si avvicina alla sua preda accelera e in un istante sente di poterla raggiungere,  in quel momento tutto il suo dolore scompare e resta solo la forza e la determinazione di raggiungere il proprio obiettivo. A meno di 500m dall’arrivo scaglia il suo attacco, feroce e deciso, attacco che non ferisce ma uccide. Riprende il gruppetto di testa e a velocità doppia scappa via. Da qui non resta altro che la strada che la separa dal traguardo, che sparisce rapida sotto le ruote e la gioia di essere ancora campionessa del Mondo.

A noi resteranno le emozioni e la gioia vista e vissuta attraverso gli occhi di Annemiek che al traguardo incredula cerca il conforto di amici e compagne che le confermino che davvero lei ha vinto, la determinazione e la felicità in occhi che hanno saputo affrontare mille infortuni sempre con il sorriso e la consapevolezza che esserci e partecipare conta sempre più che vincere.

Bronzo alle azzurre

Buona la prestazione della nostra squadra. Ci siamo stati in tutte le fasi della gara. Ci siamo mossi bene con intelligenza e prendendoci anche grandi responsabilità. Un plauso alla Longo Borghini, alla fine decima, ma sempre nel vivo della gara e determinata nella fuga delle 5 all’ultimo giro a sferrare l’assalto decisivo. E’ mancata purtroppo la collaborazione delle altre per far sì che quell’azione si rivelasse vincente. Brava Silvia Persico, a non mollare e a credere di poter giocare le sue chance in volata. Alla fine chiude terza dietro la Kopechi, con un buono spunto veloce.

Vincenzo Davide Catania

Vincenzo Davide Catania ha 35 anni e vive tra i ridenti colli di Bologna dove lavora come Chirurgo Pediatra presso l’Ospedale Sant’Orsola. Sposato con una donna meravigliosa che gli ha regalato 2 piccoli angeli, Giulia ed Emanuela. La passione per il ciclismo riemerge nei ricordi adolescenziali delle epiche imprese del Pirata, delle roboanti vittorie di Cipollini e Petacchi e delle imprese, nelle fredde terre del Nord, di Bartoli. Passista per natura e vocazione, nel poco tempo libero, spesso rubato al sonno alle prime luci dell’alba, coltiva la propria passione per la bici in una sfida costante con se stesso nella scoperta di nuovi e stimolanti percorsi che lo riportino ad un contatto puro con la natura delle montagne e del bosco.

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