Ciclismo, Prostatite e Sella Pasqualini: La mia Avventura (lettera di francesco)
Dopo aver pubblicato l’intervista all’urologo Pier Andrea della Camera (che ripostiamo in chiusura di articolo, per chi se la fosse persa, abbiamo ricevuto questa bellissima lettera aperta da Francesco, un lettore di Firenze. Pensiamo che tutti i ciclisti dovrebbero prendersi qualche minuto per leggere questa esperienza e ringraziamo di cuore Francesco per averla condivisa con noi. Ci teniamo inoltre a fargli sapere che non è solo in questo percorso “burrascoso” che alle volte la bici ci mette davanti ma che molti di noi hanno vissuto problematiche analoghe, io in primis (Davide).
Mi chiamo Francesco ho 48 anni e sono un Violinista di professione, nel 2018 un mio caro amico mi portò nel magico mondo delle due ruote a pedali e cominciando con una Mountain Bike comprata nuova di zecca entrai nella bellezza di questo Sport con la “S” maiuscola.
Non avevo mai pedalato in vita mia e insieme alla Mountain Bike mi comprai per 500 euro una Bianchi Nirone in Alluminio verde…per me era bellissima e iniziai a praticare anche la corsa in estate e in inverno non importava, le sensazioni che mi dava erano incredibili. Comprai il mio completino della Sportful e quello della squadra del negozio e cominciai a sentire l’aria della competizione con me stesso ogni volta che uscivo, alla fine mi comprai anche un Garmin per collegarlo a Strava e vedere i miei progressi e quelli dei miei amici. Al lavoro ogni tanto controllavo i Kudos ed ero in cerca di sentieri nuovi sterrati o itinerari stradali da proporre al mio gruppo.
La passione cresceva, presi una sella “antiprostata” piu’ confortevole anche se non sapevo neanche cosa fosse la prostata a quei tempi e una Cannondale nuova di zecca con i cerchi belli performanti come piacevano a me e non di meno una bella MTB in carbonio usata bi-ammortizzata dotata di tutti gli accessori. Ero felice ogni mattina quando potevo andare via un’oretta e mezza prima di andare a Scuola ad insegnare. Poi ci fu il Covid e la Pandemia. Tutto cambio’ profondamente ed io caddi in depressione ed ansia per la paura di morire contagiato, era la prima volta che mi capitava. La bici, quando ci fu permesso di usarla nuovamente per le restrizioni, mi aiutò tantissimo.
Ad Ottobre del 2021 in seguito ad un giro nelle colline toscane tornai a casa, mi faceva male il sedere e mi scappava continuamente la pipi’, non ci feci caso, andai da mio suocero che e’ un Ecografista e mi fece fare un controllo da un suo amico Urologo che con una “esplorazione” ( la prima della mia vita) mi disse che avevo la prostata infiammata. 3 mesi di integratori e dieta senza piccante caffe’ e alcool, un grande classico.
Eseguo tutto alla lettera e verso Aprile dopo 4 mesi i sintomi scompaiono quasi del tutto, mi sentivo bene e guarito e avevo delle buone sensazioni, mi comprai una SELLA di un noto marchio, una di quelle consigliate per certe problematiche e a Luglio ritornai a fare qualche giro in bici senza particolari pretese e con un po’ di timore.
A fine Ottobre ripresi una MTB in carbonio da 26 montandoci la vecchia sella e feci un giro dove mi si abbassò di 10 cm il reggisella perché si era allentato, quando tornai a casa il giorno dopo avevo i chiari e stessi sintomi della precedente Prostatite.
Stavolta pero’ avevo anche fastidio al perineo, mi alzavo la notte per fare pipi’, mi sentivo un anziano, il morale finì a terra. Appesi la bici al Chiodo e mi cercai un bravo Urologo a Firenze e dopo avere fatto gli esami di routine come Urinocultura e Spermiocultura (negativi) l’Urologo tranquillizzandomi che non era nulla di grave mi disse di riposarmi un po’ ma di riprendere a pedalare con una sella adatta.
I sintomi non passavano nonostante una dieta da maratoneta priva di qualsiasi gioia e quando vedevo le persone più anziane di me correre nelle loro biciclette ero arrabbiato, invidioso e depresso. Perche’ era successo proprio a me di incorrere in questa Prostatite Abatterica da cui e’ difficile uscire?
Cominciai a prendere in considerazione tutte le selle “mediche” specifiche per chi ha problemi, concentrando la passione sulle bici reclinate, le bici senza sella, le moto da Trial, i monopattini. Tutto su 2 ruote purche’ non dannoso alla Prostata poi caddi nello sconforto….
La depressione
A Febbraio del 2023 sempre in cura con gli integratori (dall’efficacia variabile) caddi in uno sconforto tale che andai dallo Psichiatra che mi prescrisse una cura per calmarmi. Ero stato privato dello sport che amavo e non trovavo una soluzione, ogni giorno mi sembrava “amaro”. Iniziai a praticare Nordic Walking, ma la Bici era un’altra cosa, persi tutti gli amici di scorribanda, alcuni a cui avevo io stesso instillato la passione. Non sapevo se dare tutta la colpa della Prostatite alla bicicletta o ad un periodo di grande Esaurimento Nervoso, l’Urologo se gli dici che sei ciclista ne trova subito la causa e te la vieta o quanto meno giustifica la tua malattia.
D’altra parte la suddetta “ghiandola” risente molto anche dello Stress e delle contrazioni involontarie del Pavimento Pelvico, cominciai a studiare Urologia da mio suocero e i trattati di ciclismo connessi alla patologia prostatica. Alla fine decisi di chiamare Aureliano Pasqualini in persona, l’inventore della SELLA PASQUALINI una sella “medica” straordinaria che riprometteva a tutti coloro che soffrivano di questa patologia di tornare in sella.
La sella di Pasqualini
Il Dott. Aureliano Pasqualini vive al Nord Italia ed oramai in pensione vende le sue selle ormai introvabili a chi ne ha bisogno. Potete trovare su You tube dei Video pubblicitari della sua sella, che non ha avuto il successo che sperava un po’ per il costo eccessivo (290 euro) e un po’ per le sue caratteristiche estetiche non proprio alla moda. Si sa che il Ciclismo è soggetto molto ad essere Cool ed al look e vuoi i freni a disco e poi i reggisella integrati e le bici AERO per andare più forte, ma ad un amatore alla fine cosa importa se una sella può fare la differenza per la sua salute?
Aureliano per telefono mi ha spiegato che ancora molte persone che avevano smesso di pedalare lo chiamano e lo ringraziano per aver costruito questa sella “miracolosa”.
Feci vedere la SELLA PASQUALINI al mio Urologo e la relazione della societa’ Italiana di Andrologia che scriveva la totale sicurezza della sella in quanto essendo una sella ischiatica tutto il Perineo dove sono le parti delicate del ciclista non tocca in nessun modo.
Sella Pasqualini
Ho montato inizialmente la SELLA sulla mia mtb in carbonio e le sensazioni di non avere nulla sotto il sedere sono immediate, richiede molta disciplina nella messa a punto e nell’altezza perché il ciclista non toccando il perineo (si puo’ usare senza fondello) poggia il fondoschiena solo sugli Ischi e quindi è più complicato dare direzionalità al mezzo in discesa o nei cambi di direzione repentini. Inoltre è maggiore il peso che grava sulle braccia quindi è necessario abbassare di molto il reggisella per ottenere un discreto compromesso biomeccanico.
Telefonai a tutti gli utenti della Sella Pasqualini per chiedere come si trovavano, avevano avuto le patologie più gravi e svariate ed erano tornati a pedalare. Chi aveva avuto il tumore alla Prostata chi era stato operato all’Uretra di stenosi chi aveva il mal di schiena e le emorroidi. Si perche’ la posizione della Sella Pasqualini impedisce anche la rotazione del bacino e quindi i dischi intervertebrali sono meno chiamati in causa durante la pedalata che e’ pressoche’ perfetta.
Questo non significa che per avere una messa in sella perfetta non si debba ricorrere ad un bravo Biomeccanico.
A Firenze esiste un centro di Biomeccanica in cui si studia la posizione in sella anche di queste NOSELESS cioe’ selle senza “naso” o “selle ischiatiche”.
Le Patologie dei ciclisti e la PAURA a tornare in sella
Ho montato la Sella Pasqualini e ora? ….
Nei Forum Italiani di Ciclismo e’ poco conosciuta ma si parla invece di patologie correlate alla bicicletta che a volte diventano “croniche”. Tra gli amanti dello sterrato e della strada c’e’ chi soffre di Ipertrofia Prostatica (ingrandimento benigno della Ghiandola) chi ha avuto una Prostatite Batterica acuta con la febbre e chi ha la Nevralgia del nervo Pudendo o varie Discopatie chi lamenta una perdita di sensibilità alle parti basse e al glande e chi ha temporaneamente la disfunzione erettile.
Insomma la bicicletta allora fa bene o fa male? Dipende…non siamo fatti tutti uguali, davanti a casa mia c’è uno di 80 anni che fa la salita di Civitella in Val di Chiana al 6 per cento, io ne ho “solo” 48 e ho la Prostatite Cronica. Scambiandomi tante lettere di conforto con un mio amico di penna di nome LUCA un ciclista off road che ha fatto una raccolta di selle per noi “prostatici” ci siamo detti che da vecchi andrà meglio, ce la toglieremo direttamente la Prostata e la metteremo sul comodino sottovuoto. Nel frattempo sto ancora studiando come mettere al sicuro i miei amici dalle tante patologie che si incorrono in questo sport.
Qui di seguito la Relazione della Societa’ Italiana di Andrologia sulla Sella Pasqualini e i disturbi delle basse vie urinarie in cui possono incorrere i ciclisti uomini e donne.
Patologie che colpiscono la zona pelvica dei Ciclisti e Cicliste..
1)Disturbi della cute, ghiandole, follicoli piliferi
2) Disturbi a carico dello scroto
3) Disturbi della minzione
4) Disturbi a carico della prostata
5) Disturbi a carico della vagina e ghiandole del Bartolini
Disturbi della sensibilità, potenza sessuale, eiaculazione.
Conclusioni
Spero con questo articolo di poter essere di aiuto e di promuovere la sicurezza massima in un Sport senz’altro meraviglioso ma non privo di effetti collaterali se fatto male, senza essere messi in sella in modo ottimale senza aver fatto le dovute visite sportive per il cuore (il nostro motore principale) senza aver fatto un controllino dall’Urologo dopo i 40 anni esponendo la propria passione e soprattutto senza strafare come fanno tanti amatori che credono che alla fine della giornata gli diano uno stipendio per essersi ammazzati di fatica e aver scalato la classifica di Strava nel loro paese. Signori!! I Campioni sono altri, sono delle macchine perfette che lo fanno di lavoro e si portano ai massimi limiti per vivere rinunciando spesso ad una vita comoda ma piena di sacrifici e passione.
Francesco