Cuore, orgoglio e forza è un Pogacar versione Tour che spacca la Tirreno Adriatico

Trionfo di Van der Poel tra le strade di Gubbio il colpo del lupo olandese (terza tappa)

Stavolta non ha sbagliato i tempi. Ha tenuto gli occhi ben aperti il corridore olandese e tra le strade di Gubbio feroce come un lupo ha fiutato l’odore della preda, attendendo il momento giusto per stanarla con un attacco deciso quanto letale. 

La tappa più lunga della Tirreno regala sempre emozioni. Gran parte del percorso è pianeggiante, presenta solo un GPM prima dell’arrivo che ha caratteristiche per i finisseur più spregiudicati. La fuga di giornata è compatta e tiene il passo per quasi 180 km. Ma il gruppo, anzi il branco di lupi, tra le colline umbre non ha voglia di perdere la preda.

A 5 km circa dall’arrivo la gara viene azzerata. Fuga neutralizzata e ritmo forsennato oltre i 60 km/h per giungere al traguardo. L’arrivo è un puro godimento. Tutti in corsa per la vittoria. Alaphilippe prova ancora a mettere davanti i suoi, ma questo è il giorno perfetto per la vendetta di Van der Poel. Van Aert è costretto a chiudere un buco, l’olandese si francobolla alla sua ruota e lo beffa negli ultimi 50 m, dimostrando ancora una volta di essere in una condizione strepitosa regalandosi la vittoria di tappa. 

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Quarta tappa

Vince lo sloveno con grinta carattere e orgoglio. Vince, anzi trionfa quasi da solo sulla durissima strada che porta ai Piani di Tivo lungo le pendici del Gran Sasso e che si rivela come da pronostico la gara decisiva per questa corsa a tappe. La corsa è avvincente e soprattutto negli ultimi 5 km regala uno spettacolo degno di una grande corsa a tappe. Si susseguono gli attacchi di Thomas, e poi di Bernal. I corridori non fanno calcoli, attaccano a tutta e giocano tutte le loro carte in un costante alternarsi al comando e con costanti attacchi.

La prova più dura però lascia grande delusione a Van Aert, rimasto prematuramente orfano di compagni di squadra. Il corridore che sta cercando di costruirsi come possibile contendente per i grandi giri a tappe cede dinanzi all’azione dello sloveno che con grande forza e intelligenza sa scegliere il momento più adatto per sferrare l’attacco. Quando morde il leone sloveno difficilmente lascia la presa.

Pogacar sembra trovare più forza proprio nel momento in cui le forze vengono a mancare. Quando da solo si trova a percorrere la strada, sembra prendere dalla stessa risorse ed energie che gli permettono di spingersi oltre ogni limite. Resiste solo Yates che giunge a meno di 10 secondi da Pogacar mentre crollano Bernal e il nostro Nibali

La gara è più viva che mai, domani Castellalto – Castelfidardo oltre 200 km che potrebbe ancora una volta mescolare le carte. A noi non resta che restar comodi e goderci lo spettacolo.

DavePeriodista

Davide Bagnoli è un giornalista iscritto all’albo dell’Emilia Romagna. Nella sua carriera si è occupato di cronaca di ogni genere, ha sempre cercato di farlo con passione e con il sorriso sulle labbra. Quando possibile cerca di trasmettere il suo sorriso anche ai lettori, ama scrivere e questo lo ha portato a pubblicare due libri. La sua più grande passione sportiva è il ciclismo, sport che ama e pratica nel tempo libero.

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