Giro d’Italia 2022: Tappa 2, Yates a sorpresa dominatore

Seconda tappa del Giro 2022 in terra magiara, un breve crono di nove chilometri fra le strade di una splendida Budapest adagiata su un sonnacchioso Danubio e di rosa addobbata.

Cornice di pubblico pazzesca, tantissima gente lungo le strade della capitale ungherese ad acclamare il passaggio dei corridori. Ovazioni per i tre magiari in gara, Fetter, Peak e soprattutto per l’idolo Attila Valter, ormai famosissimo dopo i giorni in rosa dello scorso anno. L’ungherese alla partenza addirittura sorride e saluta il pubblico per una giornata e nove chilometri fra la sua gente che difficilmente dimenticherà.

Pronti via e subito gioie ancorché effimere per i vari Dowsett, Brandle, Kamna, già protagonista ieri ed oggi a lungo primattore. Le loro posizioni di vertice verranno presto scalzate quando la tappa entrerà nel suo clou con i favoriti al via.

Primi squilli di Arensman e Sivakov che fanno registrare tempi ottimi di poco superiori ai dodici minuti.
Benissimo anche uno dei favoriti, di oggi e dell’intero Giro, il norvegese Foss che vola con uno splendido 12’07 che fa subito capire quali siano le sue condizioni.

Bene anche Porte, il magrolino Carthy ed il sempiterno Pozzovivo, che non si issano fra i primissimi ma fanno comunque registare ottimi tempi di poco inferiori ai dodici minuti e mezzo.

Così così Miguel Angel Lopez e Guillaume Martin, con i loro dodici minuti e mezzo abbondanti che non fanno presagire nulla di buono, soprattutto in considerazione dei tempi che faranno registrare i grandi favoriti di tappa.

Niente male nel frattempo anche Bardet – evidentemente in condizione ottimale ed un sorprendente Landa, nell’esercizio a lui più indigesto, con poco più di dodici minuti e venti secondi, fa certamente una delle più belle crono da lungo tempo a questa parte.

Ma i fuochi d’artificio arrivano poco dopo, dopo le delusioni di Ciccone e del già ricordato Valter, con ritardi che alla fine saranno di quasi un minuto dai primi. Sarà pur vero che il Giro è lungo ma avere sul groppone già un ritardo di diverse decine di secondi dopo poche decine di chilometri percorsi non è una gran bel segnale.

Via Tom Dumoulin, il campione olandese non tradisce le attese e fa segnare un sontuoso 11 e 55 che gli vale il primato e il titolo di primo candidato a scendere sotto la fatidica soglia dei dodici minuti ma…neanche il tempo per le telecamere di staccare sul probabile vincitore di giornata che da dietro arriva come un TGV Simon Yates che, con grande sorpresa, batte l’olandese di cinque secondi. Incredibile. Va bene che la crono era breve e tortuosa con lo spettacolare strappetto finale ma l’inglese di Bury sfodera una prestazione fantascientifica.

emozioni finali con la partenza della maglia rosa sua Maestà Van der Poel, deciso a non cedere la prestigiosa canotta. Il rischio è alto visto il risultato di Yates ed il modoesto distacco che l’inglese ha patito nell’arrivo di Visegrad di ieri.

La partenza di Re Mathieu è al fulmicotone, il leader della generale scende dalla pedana della crono già sui pedali, disegna traiettorie in curva che solo lui riesce a vedere, vola metro dopo metro nella più ardita e strenua difesa della rosa.

All’intertempo è lì con Yates a neanche un secondo: altro che difesa della maglia il figlio del grande Adrie qui rischia di fare il bis di tappa.

La maglia rosa è di una eleganza in bici da sfilata milanese. Sullo strappo finale è già chiaro che la maglia verrà conservata, l’unico dubbio è se riuscirà a vincere la crono. Sulla retta finale per pochissimo, solo tre secondi, Yates salva la vittoria di tappa mentre VDP salva la rosa.

Menzione particolare per le prove del superlativo Nibali, in poco più di dodici minuti di Kelderman, di Mollema (forse già superato il nostro Ciccone nelle gerarchie interne di squadra?) e di un buon Carapaz.

Delusione invece per Almeida, uno dei favoriti di giornata: non tanto per il tempo, comunque migliore rispetto a quello di Nibali di un secondo e superiore dello stesso secondo rispetto a Kelderman, ma perché le aspettative su di lui per oggi erano altissime e ce lo si immaginava come possibile vincitore.

Nel complesso una tappa che ha rispettato le previsioni della vigilia, con la sorpresona però del vincitore di tappa e la delusione di un Giulio Ciccone e di un Lorenzo Fortunato, che forse dovranno sin da subito mettere da parte ambizioni di classifica per dedicarsi ai successi parziali.

Buon Giro a tutti.

Mario Delitala

Avvocato di professione, ma con una profonda passione per il ciclismo, praticato e guardato. Nel poco tempo libero a disposizione si allena, da solo ed in compagnia, studiando sempre nuovi percorsi da appassionato cacciatore di grandi salite, da percorrere rigorosamente al proprio lento passo, con la sola soddisfazione di arrivare in cima. Fra i suoi “scalpi” più importanti alcune mitiche salite della storia del ciclismo, come il Col de Vars ed il Col d’Allos nelle Alpi francesi o il Colle della Maddalena, nelle Alpi italiane. Realizza uno dei suoi sogni, quello di scrivere di ciclismo, col gusto di provocare discussioni e dibattiti, in linea con le proprie abitudini professionali.

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