Giro d’Italia 2023, Tappa 2: col bel tempo nello splendido Abruzzo, Jonathan Milan sul traguardo di San Salvo trionfa nella prima volata
Prima tappa in lineea del Giro 2023 e primo svolgimento “umano” di una tappa normale senza follie extraterrestri.
La normalità della tappa la leggi con il classico andamento: fuga alla partenza e il gruppo (segnatamente le squadre dei velocisti) a tenere il controllo. Col vantaggio dei fuggitivi di giornata che non sfugge mai dal limite dei quattro minuti o poco più.
Tricolori in fuga: quelli italiani con Bais, Verre e Gandin e tricolori francesi con Lapeira della Ag2R e Champion della Cofidis.
Plauso alla regia: mare, Gran Sasso innevato e borghi nella stessa inquadratura. Il nostro è proprio un bel Paese.
Nei drittoni di Alba Adriatica di rosa vestita la fuga transita ai centocinquanta chilometri dal traguardo con tre risicati minuti di vantaggio.
E che dire del treno rosa che segue la corsa: chapeau
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Al GPM di Silvi doppietta transalpina con Lapeira primo e Champion secondo.
Allo sprint intermedio di Pescara Gandin passa primo ma il vero spettacolo è dietro con Matthews, Gaviria, Fiorelli e Pedersen che passano per primi facendo capire subito chi punta sulla maglia ciclamino.
Al traguardo di Chieti ancora Gandin. Le squadre professional cercano di racimolare punti per le classifiche minori. E’ giusto e comprensibile.
Sul secondo GPM di giornata la fuga mantiene un vantaggio minimo che fa ad elastico tutto il giorno. Passa primo Lapeira, nuova maglia azzurra per il giovane francese della Ag2R.
Davanti, dopo la vittoria ai traguardi di montagna, molla Lapeira che rientra in gruppo mentre i tre restanti fuggitivi, Gandin, Bais e Champion se le suonano a forza di scatti , chiaro obiettivo quello di più combattivo di giorbata.
Gruppo compatto a circa trentacinque Km dal traguardo
Trek, Alpecin e DSM a tirare per i rispettivi velocisti.
Sembra tutto apparecchaito per un volatone di massa al traguardo di San Salvo ma ecco l’episodio che scombina i giochi: una caduta ai meno quattro di qualche corridore mette di fatto fuori gioco la Trek di Pedersen e la Astana di Cavendish, due fra i principali candidati del giorno e davanti a giocarsi la volata rimane un gruppetto ridotto, con Gaviria, Groves, Ackekrmann, Milan fra i velocisti e Roglic ed Evenepoel.
Si arriva alla volatona finale con Groves ed Ackermann che sembrano potersela giocare.
Ai meno duecento però esce di potenza uno stratosferico ed imprevedibile Jonatan Milan che mette il suo metro e novanta davanti a tutti, con Dekker secondo e Groves terzo.
Sarà forse nato un nuovo astro nascente nel ciclismo italiano e delle volate?
Certamente il friulano di Buja mette a segno un colpo di eccezionale rilevanza nella propria carriera su strada dopo i successi olimpici su pista.
Quanto potrà fare in futuro per evitare che questo rimanga un isolato episodio starà a lui dimostrarlo.
Certamente una grande giornata per il ciclismo italiano.
In classifica generale i favoriti Thomas, Evenepoel e Roglic arrivano insieme mentre perdono tempo Geoghgan Hart e Vine che rimangono attardati per effetto del rallentamento della caduta. Nulla di eccezionale ma certamente un piccolo ritardo del quale avrebbero volentieri fatto a men o
Buon Giro a tutti.