Un uomo solo comanda il Tour: Tappa a Teuns ma la Grand Boucle è per Pogacar


Ci sono giorni, minuti o attimi che segnano episodi memorabili nello sport. Gesti o azioni singole o corali che restano impresse nella memoria collettiva di chi ama lo sport. Imprese che sono permesse solo a pochi prediletti, eroi in grado di elevarsi rispetto agli altri e di spostare con decisione il limite delle possibilità umane verso territori mai esplorati.

Oggi abbiamo assistito ad uno di questi giorni. Oggi Tadej Pogacar ha riportato alla mente di ogni amante dello sport, e in particolare del ciclismo, in vita eroi del passato facendo vivere e rivivere l’emozione di una grande impresa.

Partire e non voltarsi mai indietro.

30 km dal traguardo. Il gruppo degli uomini di classifica è compatto. Una fuga decisa sta prendendo il largo con tanti uomini potenzialmente in grado di vincere. Uno scenario quasi spettrale sulle Alpi con una tetra pioggia che si abbatte sui corridori quando all’arrivo mancano ancora 2 ascese. Beh, basterebbero queste premesse per immaginare una tappa che scivoli via senza acuti, senza la voglia di farsi troppo male e con l’obiettivo di arrivare integri a domani…invece…ancora una volta la storia deve fare i conti con chi vuol scriverla e non solo subirla. Il nome è uno Pogacar. La maglia gialla in pectore, dopo la crono, decide che oggi è il giorno. Un rapido sguardo a chi lo segue, un cenno a Formolo che sta guidando il gruppetto e via. Non scatta Tadej danza sui pedali.

Tiene la corona del 53 in salita, come già ci ha insegnato un eroe vent’anni prima con la sua bandana, e con quella riesce a fare selezione. Una selezione che lascia tutti basiti. L’unico a provarci, più col cuore che con le gambe è Carapaz.

Anche per lui però l’illusione si spegne dopo appena pochi tornanti. Il piccolo principe sembra volare su un tappeto lievitando lungo la strada a una velocità semplicemente doppia rispetto a quello degli altri. Per chi non avesse ancora colto il paragone, solo Marco Pantani nel recente passato riusciva in salita a far ciò che oggi ha fatto Pogacar. Salire per loro è quasi volare e gli avversari lungo la strada sono come semplici birilli che vengono scartati l’uno dopo l’altro.

Tadej così arriva a un passo dall’ottimo Teuns, ultimo reduce della fuga che vincerà la tappa, ma il suo obiettivo è la maglia. La maglia gialla lascia uno straordinario quanto coraggioso Van der Poel per adagiarsi su chi probabilmente potrà indossarla fino a Parigi.

Il resto della Tappa

Il resto della tappa è un coraggioso Teuns che vince dopo aver ripreso Woods, scattato con coraggio ma a cui sono mancate le gambe per centrare la vittoria. Un valoroso Van Aert, in giallo per appena 30 km, prima che l’uragano sloveno si abbattesse sul Tour e che si colloca al secondo posto in CG e che ancora deve comprendere quali saranno i suoi veri obiettivi in questa gara. Carapaz, Mas, Vingegaard, Uran etc etc tutti coloro cui non restano poche briciole, giocarsi quello che resta della top 10.

Infine…Roglic, la sofferenza che ha commosso lo scorso anno, si ripete anche in questo 2021 anche se in forma diversa. Cadute, troppe cadute ne hanno segnato il fisico e l’animo. Lascia la classifica si defila dalle scene e cercherà da corsaro adesso di centrare nuove vittorie.

….e domani

Domani ancora Alpi, domani ancora una tappa che potrebbe ulteriormente confermare quanto visto lungo le strade oggi o chissà regalarci un altro giorno che potremo consegnare alla storia di questo sport.

 

Vincenzo Davide Catania

Vincenzo Davide Catania ha 35 anni e vive tra i ridenti colli di Bologna dove lavora come Chirurgo Pediatra presso l’Ospedale Sant’Orsola. Sposato con una donna meravigliosa che gli ha regalato 2 piccoli angeli, Giulia ed Emanuela. La passione per il ciclismo riemerge nei ricordi adolescenziali delle epiche imprese del Pirata, delle roboanti vittorie di Cipollini e Petacchi e delle imprese, nelle fredde terre del Nord, di Bartoli. Passista per natura e vocazione, nel poco tempo libero, spesso rubato al sonno alle prime luci dell’alba, coltiva la propria passione per la bici in una sfida costante con se stesso nella scoperta di nuovi e stimolanti percorsi che lo riportino ad un contatto puro con la natura delle montagne e del bosco.

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