Le domande più assurde che vengono fatte ai ciclisti
Le domande più frequenti per i ciclisti
In questo breve articolo abbiamo raccolto alcune delle domande più assurde e più frequenti che solitamente vengono fatte a noi ciclisti. Se ne avete altre da segnalare, scriveteci che le aggiungiamo all’elenco.
E’ vero che non indossate le mutande?
Questo è sicuramente un must delle domande fatte ai ciclisti. Certo che è vero, se chi ci fa questa domanda provasse cosa significa andare in bici da corsa o Mtb con sotto la biancheria intima, si renderebbe conto di aver fatto una domanda sciocca. Il motivo è presto spiegato, lo sfregamento sulla sella provocherebbe dolori intensi nella zona perineale. Fidatevi, provate ad andare in bici seriamente e neanche voi indosserete le mutande.
Perché a volte avete i calzini sono le scarpe?
Si tratta di una scelta che può risultare utile in inverno, quando fa più freddo. Ovviamente i calzini vengono normalmente indossati sotto le scarpe ma ne viene aggiunto un paio sopra. Questo è di taglia più grande e appositamente tagliato in prossimità delle tacchette. Può risultare buffo ma in caso di freddo pungente, vi assicuriamo che è molto utile.
I ciclisti di depilano?
La risposta è che è vero, tantissimi ciclisti si depilano la gambe. Sia chiaro però che questa scelta è soggettiva e dovuta solo a motivi estetici personali. Quindi molti ciclisti si depilano ma non tutti lo fanno.
Perché indossate sempre indumenti aderenti?
Molte volte i ciclisti prendono un abbigliamento di una taglia più piccola, rispetto alla loro. Anche in questo caso si tratta di una scelta personale, non lo fanno tutti. Questa pratica viene seguita da chi reputa che un abbigliamento aderente offra maggiore aerodinamica, aspetto probabilmente vero ma influente solo su prestazioni elevate e in termini davvero millesimali.
Ma non stareste meglio in poltrona?
La domanda ci sta. Ammettiamo che possiamo apparire un po’ strani, vento, freddo, sole, pioggia e caldo noi siamo lì, sulle nostre due ruote a durare fatica. Spesso soffriamo letteralmente in senso letterale per riuscire a tornare a casa ma ci divertiamo anche molto. Generalmente per un ciclista è vero il contrario, ovvero ci spaventa trascorrere troppo tempo a riposo. D’altronde siamo abituati a confrontarci con lo sport più bello del mondo e con emozioni mozzafiato. Potremmo dire che si tratta di una scelta di salute, di svago, di hobby ma la realtà è che nessuno di noi può farne a meno. Provare per credere.
E’ vero che stando in fila indiana durate meno fatica?
Sì è vero, questa tecnica si chiama “stare a ruota”. Ci permette di alternarci in una posizione coperta, dietro a qualcuno che ci fa da apripista e “taglia” l’aria. Questo permette di risparmiare in media il 30% delle energie.
Ma perché vi affiancate per parlare?
E’ vero lo ammettiamo e ci scusiamo, a volte ci facciamo prendere un po’ la mano e ci affianchiamo troppo spesso per fare lunghe conversazioni. Vi assicuriamo però che fa parte dei normali rapporti sociali della vita, quando si trascorre del tempo insieme, sorgono delle belle conversazioni da affrontare. Detto ciò, siete sicuri voi automobilisti che avete la “smania” di superarci immediatamente che qualche secondo, soprattutto nel fine settimana, cambi la vostra giornata? Siete anche certi di rispettare i limiti di quelle strade che percorrete? Nella risposta a queste domande potremmo trovare sempre il rispetto reciproco.
Aiutateci ad aggiornare questa lista, aggiungendo altre domande strane che vengono fatte ai ciclisti e, se vi va, suggeriteci le vostre risposte. Segnaliamo anche un video molto divertente al riguardo.