Nell’inferno del Nord vince Clarke

Giornata con il fiato sospeso al Tour per la quinta tappa sul pave’ della Roubaix. Le aspettative non sono state deluse e abbiamo assistito a una gara spettacolare con continui ribaltamenti di fronte, non tanto per la vittoria finale, quanto per la lotta per la maglia gialla.

Fuga vincente

Prima fuga vincente alla grand Boucle proprio sul terreno più difficile. La tappa viene vinta da Clarke (Israel) bravissimo a battere allo sprint finale Van der Hoorn ( Intermarché) e Boasson Hagen (Total Energies). Buone le prestazioni anche degli altri compagni di fuga, Cort Nielsen e Poweless (EF).

Lotte e cadute sul pave’

La tappa, molto temuta dagli uomini di classifica, nascondeva tante insidie per il rischio elevato di cadute sul pave’. A farne le spese è stata prima la maglia gialla Van Aert e poi i suoi compagni di squadra Vingegaard e Roglic. Una giornata davvero sfortunata per la Jumbo che a lungo ha rischiato di vedere compromesse le speranze di classifica dei suoi capitani. A fine gara chi né fa le spesse maggiori è Primoz, vittima di una lussazione della spalla, che arriva al traguardo finale con oltre un minuto di ritardo da Pogacar. Attenzione alle nuove gerarchie tra i calabroni.

Discorso come sempre diverso per Tadej. Il piccolo principe si destreggia sui sentieri in pave’ con la classe e l’eleganza di chi da sempre corre su quelle stradine. Non solo resta fuori dalle cadute, ma assieme a Stuyven (Trek) è l’unico a provare ad attaccare, sfruttando le difficoltà degli altri, per recuperare secondi importanti e provare a centrare la maglia gialla. Alla fine la Jumbo riesce a mettere una pezza, grazie ancora al generoso lavoro di Van Aert, e il vantaggio al traguardo di Pogacar si riduce a poche decine di secondi, ma ciò che colpisce ancora una volta è la dimostrazione di forza del corridore sloveno.

Delusione invece per altri protagonisti attesi per la gara di oggi come Sagan, sfortunato ad essere caduto nei primi settori di pave’, e soprattutto Van der Poel da cui si attendeva un attacco per provare a vincere la tappa.

Benino gli italiani con decimo posto per Mozzato e undicesimo per Dainese. A sprazzi si è visto anche un buon Bettiol ma alla fine gli è mancata la gamba per provare a rientrare sui fuggitivi.

La gialla resta sulle spalle di Van Aert per pochi secondi, ma alle sue spalle il piccolo principe scalpita per andare a riprendersi ciò che gli appartiene.

Vincenzo Davide Catania

Vincenzo Davide Catania ha 35 anni e vive tra i ridenti colli di Bologna dove lavora come Chirurgo Pediatra presso l’Ospedale Sant’Orsola. Sposato con una donna meravigliosa che gli ha regalato 2 piccoli angeli, Giulia ed Emanuela. La passione per il ciclismo riemerge nei ricordi adolescenziali delle epiche imprese del Pirata, delle roboanti vittorie di Cipollini e Petacchi e delle imprese, nelle fredde terre del Nord, di Bartoli. Passista per natura e vocazione, nel poco tempo libero, spesso rubato al sonno alle prime luci dell’alba, coltiva la propria passione per la bici in una sfida costante con se stesso nella scoperta di nuovi e stimolanti percorsi che lo riportino ad un contatto puro con la natura delle montagne e del bosco.

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