Nuovo Dpcm: cosa cambia per le uscite in bici, guida definitiva
Come ogni volta in cui esce un nuovo Dpcm che ha lo scopo di restringere le libertà dei cittadini, al fine di limitare la circolazione e il contagio da Covid 19, e il popolo dei ciclisti si chiede se sia o meno possibile uscire con le uscite in bici. Vediamo in modo chiaro qual è la situazione che si è venuta a creare dopo il nuovo Dpcm del 3 novembre 2020. Per prima cosa occorre precisare che stavolta le misure cambiano a seconda della Regione o zona di appartenenza, in base all’indice rt di diffusione del virus.
Vi sono cioè delle norme generali che valgono per tutto il territorio nazionale e delle regole più stringenti per chi invece si trova nelle zone cosiddette “arancioni” o “rosse“.
Su tutto il territorio nazionale (zone gialle)
Resta consentito svolgere attività sportiva all’aperto, senza obbligo di mascherina, su tutto il territorio nazionale purché nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri. Di conseguenza nelle cosiddette Regioni gialle le uscite in bici, sia bici da corsa che Mtb, sono consentite nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano invece sospese ovviamente tutte le competizioni dilettantistiche e amatoriali. Resta sempre vietato uscire di casa, quindi anche in bici, tra le 22 e le 5 del mattino. Anche se ovviamente questo rappresenta per noi ciclisti un aspetto superfluo. Ovviamente non è possibile per chi vive in zone gialle, entrare nelle aree arancioni e rosse, neanche durante l’attività sportiva.
Uscite in bici all’interno delle Regioni arancioni
Per quanto riguarda le Regioni arancioni, quelle che il Dpcm definisce a rischio alto ed elevata gravità, resta possibile uscire in bici mantenendo la distanza di sicurezza di almeno 2 metri, senza però uscire dal proprio comune di residenza. Lo si evince dall’articolo 1bis, comma b, dove si legge che : “è vietato ogni spostamento diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione se non per motivi di salute, studio o necessità“.
Di conseguenza nelle Regioni arancioni, per riepilogare, è possibile uscire in bici restando però sempre all’interno del proprio Comune di residenza.

Uscite in bici all’interno delle Regioni rosse
Nelle aree dette rosse, ovvero quelle definite dal Dpcm come quelle di “massima gravità”. Anche in questo caso resta consentito svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale, nel rispetto della distanza di due metri. In questo caso però la limitazione territoriale dovrebbe essere quella di restare “in prossimità della propria abitazione“. Si tratta di un aspetto un po’ controverso perché espresso chiaramente nel Dpcm solo per l’attività motoria (diversa da quella sportiva).
Tuttavia la possibilità di svolgere attività sportiva solo vicino alla propria interpretazione è un’interpretazione confermata dai mezzi di comunicazione e dalla Federazione Ciclistica. Anche perché diversamente la zona rossa sarebbe di fatto più “libera” rispetto a quella arancione in cui non è possibile uscire dal proprio Comune.
Attenzione aggiornamento del 5/11 ore 9:00: Questa mattina il quotidiano Repubblica, ha confermato la nostra interpretazione. Sottolineando che si tratta però di un punto ancora da chiarire. Tuttavia il fatto che l’attività motoria sia consentita solo nei pressi di casa e che non vi è la possibilità di uscire dal proprio Comune lascia pensare che anche l’attività sportiva verrà limitata alla fascia di territorio limitrofo alla propria abitazione. Una risposta definitiva si spera arrivi però in giornata o al più domani con una circolare esplicativa anche di questo punto un po’ controverso, da parte del Viminale.
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Quali sono le zone rosse, arancioni e gialle?
Per il momento le Regioni Rosse sono :
- Lombardia;
- Calabria;
- Piemonte;
- Valle d’Aosta;
- Provincia di Bolzano;
- Campania;
- Toscana;
- Abruzzo.
Regioni Arancioni:
- Puglia;
- Sicilia;
- Umbria;
- Basilicata;
- Liguria;
- Emilia Romagna;
- Marche;
- Friuli Venezia Giulia.
Il resto d’Italia è invece in zona gialla al momento. Si tratta però di valutazioni in continuo aggiornamento. Seguiremo la questione e continueremo nei giorni ad aggiornare questo elenco. In conclusione il Dpcm non pregiudica del tutto le uscite in bici ma la parola d’ordine resta: Attenzione! Se preferite evitare ogni rischio, qua trovate la nostra guida per individuare dei buoni rulli a basso costo. Vi chiediamo di inviarci le vostre segnalazioni in merito e di utilizzare, per favore, i nostri link per vedere le offerte del giorno e per fare acquisti.
7 novembre aggiornamento del Governo per quanto riguarda le zone rosse:
Posso utilizzare la bicicletta? Il Governo risponde:
“Nelle zone gialle e arancioni è possibile “utilizzare la bicicletta per tutti gli spostamenti consentiti, mantenendo la distanza di almeno un metro dalle altre persone. È inoltre consentito utilizzarla dalle 5 alle 22 per svolgere attività motoria all’aperto, sempre nel rispetto del distanziamento di almeno un metro, e per svolgere attività sportiva, nel qual caso il distanziamento deve essere di 2 metri”
Nella zona rossa “l’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari o di prima necessità. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto nella prossimità di casa propria, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri”
Tutto chiaro, ma chi può dovrebbe far notare due cose. Queste regole valgono bene per chi fa corre, molto meno per chi va in bici.
Poi una cosa è abitare a Roma un’altra è abitare in un piccolo comune!
Per cui le regole dovrebbero valere ad esempio a livello provinciale escludendo però l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere i luoghi dove fare sport.
Siamo assolutamente d’accordo con lei.
E’ veramente assurdo e fuori da ogni motivazione scientifica che un ciclista,DA SOLO!, non possa uscire per fare attivita’ dal proprio comune,quando nell’ambito della regione i contagi hanno gli stessi numeri.
E non parliamo di assembramenti?? Non mi sembra proprio che nei mesi invernali le nostre strade pullulino di ciclisti infreddoliti!!! Questo e’ un vero e proprio abuso di potere!!!
Che qualcuno mi porti uno straccio di prova scientifica che questo sia rischioso.