La procura di Rimini riapre le inchiesta sulla morte del Pirata Pantani
La procura di Rimini ha ufficialmente riaperto l’inchiesta relativa alla morte del Pirata Marco Pantani. Il procuratore capo, Elisabetta Melotti e il sostituto procuratore Luca Bertuzzi hanno ascoltato la madre del nostro amato campionissimo romagnolo. Tonina Pantani, a cui rinnoviamo sempre tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza, e i suoi legali hanno potuto assistere alla riapertura del caso, sulla base si nuovi spunti che non erano emersi in passato.
Nello specifico sarebbero emersi nuovi dettagli dall’audizione di Fabio Miradossa che il 7 gennaio 2020 ha dichiarato che il pirata non sembrava assolutamente una persona che si voleva togliere la vita. Miradossa, che per le sue accuse di spaccio patteggiò la sua pena, affermò inoltre che il Pirata era alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio, in quanto il Pirata sosteneva di non essere assolutamente dopato.
Per quanto concerne queste importanti e dolorose verità vi invitiamo ad ascoltare l’intervista a Beppe Conti (dal minuto 20 e 40) o meglio ancora a leggere l’ultimo libro di Beppe Conti Ciclismo Storie Segrete.
La procura prova a fare chiarezza
Mamma Tonina, gli amici di Marco e in generale tutto il mondo del ciclismo onesto e pulito sperano che questa sia la volta buona, che questa riapertura del caso possa portare finalmente ad una verità ad oggi ingiustamente celata. Tonina al Resto del Carlino ha dichiarato di non volere vendetta ma solo “verità e giustizia“.