Roglic Matador del giro dei Paesi Baschi

Vince Roglic che riscatta la recente delusione nella Parigi Nizza e soprattutto si aggiudica il primo confronto diretto contro il connazionale Pogacar. Ultima tappa col fiato sospeso per tutti i corridori, in particolare per coloro che potevano giocarsi la vittoria finale. McNulty a sorpresa leader all’inizio della tappa e soprattutto il compagno di squadra Pogacar, e poi Roglic, Yates fino alle possibili sorprese Valverde, Bilbao e Landa.

Oggi Primoz ha deciso di riscrivere la propria storia, non tanto per il successo nella corsa, ha già dato ampiamente dimostrazione di essere un campione, quanto più di essere riuscito in un’impresa nuova ovvero quella di vincere attaccando mettendosi in proprio e in prima linea sovvertendo, stavolta a proprio favore il pronostico nell’ultima tappa.

Attacco decisivo in discesa e volata finale

Tante le salite nel programma dell’ultima tappa, ben 7 e gruppo che viaggia compatto con gli uomini di classifica fino ai -60 dal traguardo. Poi la svolta. La fuga di giornata, con Carapaz O’Connor e Bevin, viene ripresa e in discesa l’attacco decisivo di Movistar e Jumbo Visma. Roglic gioca d’astuzia, in discesa Aranburu, Izagirre e Valverde fanno il vuoto e tagliano fuori dall’attacco gli uomini della UAE. Il tempo e la strada per recuperare ovviamente ci sono.

Primoz però ha deciso che oggi vuol prendersi la scena. Ai meno 45 km guida l’attacco e va in avanscoperta e trova in Gaudu e Carthy due insperati e formidabili alleati. In particolare il francese Gaudu della Groupama diventa quasi alfiere di Roglic e lo scorta lungo le ultime asperità. Il matador sloveno ha dominato tutti i tori di giornata e concede cavallerescamente la vittoria finale al francese. Arrivano entrambi al traguardo con le braccia al cielo.

La classifica finale vede Roglic vincere davanti a Vingegaard (ottimo risultato e occhio a lui per il futuro), e l’acerrimo “nemico” Pogacar.

Battere i propri fantasmi

Di certo il giro dei Paesi Baschi non è il trofeo più prestigioso della carriera di Primoz ma può diventare una tappa determinante per il suo futuro. Il modo in cui ha trionfato, ribaltando dopo tante delusioni la corsa proprio all’ultima tappa, giocando d’attacco senza nascondersi dietro i compagni di squadra e la gioia con cui è arrivato alla fine e ha dimostrato la propria soddisfazione per il successo sono delle novità assolute. Il campione sloveno ha vinto la corsa ma ha vinto anche i propri fantasmi.

Lungo le strade ha attaccato si è esposto è andato oltre i propri limiti e poi ha saputo gestirsi nella fase finale. L’aiuto di Gaudu è stato fondamentale ma la tenacia fisica e mentale di chi per una settimana è andato a tutta hanno saputo fare la differenza nella gara di oggi. Si parla di una gara di una settimana e ben altro è richiesto per il Tour ma questo Roglic 2.0 ha ancora tanto da dire e scrivere nella storia del ciclismo.

Le migliori occasioni di oggi:

Vincenzo Davide Catania

Vincenzo Davide Catania ha 35 anni e vive tra i ridenti colli di Bologna dove lavora come Chirurgo Pediatra presso l’Ospedale Sant’Orsola. Sposato con una donna meravigliosa che gli ha regalato 2 piccoli angeli, Giulia ed Emanuela. La passione per il ciclismo riemerge nei ricordi adolescenziali delle epiche imprese del Pirata, delle roboanti vittorie di Cipollini e Petacchi e delle imprese, nelle fredde terre del Nord, di Bartoli. Passista per natura e vocazione, nel poco tempo libero, spesso rubato al sonno alle prime luci dell’alba, coltiva la propria passione per la bici in una sfida costante con se stesso nella scoperta di nuovi e stimolanti percorsi che lo riportino ad un contatto puro con la natura delle montagne e del bosco.

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