“Rotelle fumanti”: una storia scritta e vissuta da Erica Villa
“Vedere gli altri correre è bello, ma correre insieme agli atri e come gli altri è tutto un altro discorso. Dalla testa, mi parte un imput incontrollabile, il quale mi comunica che sto correndo“.
Oggi vi vorremmo parlare di un piccolo opuscolo, contenente una storia stupenda, immensa, che merita assolutamente di essere conosciuta. Chi ci segue sa bene che noi solitamente ci occupiamo di recensioni molto differenti ma ci teniamo molto a farvi conoscere questa storia. Casualmente ci siamo imbattuti in Erica Villa, una giovane scrittrice bergamasca, che fin dalla nascita deve fare i conti con una disabilità che le impedisce di camminare.
La storia è densa di emozioni e merita di essere letta. Erica aveva un sogno, uno simile a quello che abbiamo tutti noi ciclisti: poter correre, magari poter correre una maratona. Sulla sua strada, in circostanze che potrete scoprire nella lettura, conosce Fabio Mercassoli, atleta di Kick Boxing.
Tra i due nasce subito una bella e solida amicizia, tanto che Fabio decide di realizzare il sogno di Erica. Si organizza, si allena e si presenta ai nastri di partenza di partenza della Sarnico – Lovere insieme ad Erica. Lei per l’occasione ha una carrozzella apposita che Fabio ha fatto preparare per lei ed è legata a lui. Insieme partono e svolgono un’impresa che ognuno di loro, da solo non avrebbe mai potuto realizzare. Lo si capisce bene anche dalle parole di Fabio a fine gara:
“E’ stata un’emozione stupenda, indescrivibile. La felicità di Erica, la gente che si emozionava a vederci, e quel traguardo si avvicinava e poi, alla fine è arrivato. Non posso che ringraziare lo sport per come sa veicolare certi sentimenti. E ringrazio lei. Erica. Una persona meravigliosa che mi ha fatto capire cose importanti“.
Le emozioni di Erica in Rotelle Fumanti
La cosa che più mi ha colpito in queste poche pagine sono le emozioni di Erica e Fabio, dense di significato e di vita. Molto bella è la sensazione che Erica racconta durante la prima corsa (dopo miglioreranno la loro impresa ma non vi sveleremo dettagli da lasciare al piacere della lettura). “Le ruote giravano alla velocità della luce. Ero incredula, chiudevo gli occhi e li aprivo in continuazione per rendermi conto che il mio più grande sogno e desiderio era diventato realtà e in quel momento stavo correndo veramente“.
Erica ha affrontato questa sfida come un vero e proprio motore, essendo quel propulsore motivazionale e quella fucina di emozioni di cui Fabio aveva bisogno. Nel libro “Rotelle fumanti” potete leggere le loro imprese ma soprattutto le loro emozioni.
“Vedere gli altri correre è bello, ma correre insieme agli atri e come gli altri è tutto un altro discorso. Dalla testa, mi parte un imput incontrollabile, il quale mi comunica che sto correndo“. Non siamo forse d’accordo che capiamo questa sensazione di Erica quando stupiti guardiamo il Giro o il Tour? Quando però poi saliamo in sella alla nostra bici tutto cambia. Lei ha avuto il grande coraggio di mettersi in gioco, di sfidare la sua disabilità e merita di essere sostenuta. Un modo in cui possiamo farlo è quello di acquistare il suo libro, raccontare la sua storia e invogliare altri a fare altrettanto. Solitamente noi consigliamo acquisti, stavolta vi chiediamo espressamente di effettuarne uno: comprate questo libricino! Storie come questa meritano di essere assolutamente conosciute.