Strade Bianche: spettacolo tra le polveri di Siena, colpo di Van der Poel
Ancora una volta la Classica del Nord più a Sud d’Europa ha saputo regalare spettacolo. Ancora una volta a vincere è stato il corridore più forte più estroso e soprattutto più intraprendente. Una gara che si è dipanata come sempre nello spettacolare scenario dei colli senesi. Tra vitigni e ulivi i corridori hanno attraversato le terre dei colli toscani regalandoci sprazzi di grandissimo ciclismo. Una corsa che negli anni ha acquisito sempre più prestigio e che sta divenendo ormai un appuntamento irrinunciabile per i più grandi.
La cronaca
La gara vive nelle sue prime fasi con tentativi timidi di allungo vanificati dal gruppo. La scossa arriva a 24 km dal traguardo e a darla è il campione del mondo Alaphilippe. Uno scatto che tanto ricorda quello che gli ha permesso di vincere l’iride e che allo stesso modo fa selezione nel gruppo. Resistono in 6 Tadej Pogacar, Mathieu Van Der Poel, Egan Bernal e Michael Gogl, mentre Van Aert e Pidcock rientrano poco dopo. E’ solo l’antipasto di quello che sta per accadere. I fuggitivi distanziano gli inseguitori mantenendo un vantaggio di una decina di secondi. Un tempo che a questi livelli diventa un elastico irriducibile e non permetterà a nessun altro di rientrare.
La gara prosegue sugli ultimi tratti di sterrato e sulle Tolfe arriva la stoccata del campione. Van der Poel si volta, guarda e scruta i volti dei fuggitivi, capisce che è quello il momento. Su un tratto che per pendenze e scenari ricorda i colli fiamminghi sfodera un’accelerazione di quelle che spezza le gambe e spacca il gruppo. Gli unici a resistere sono Alaphilippe e Bernal. In 3 si involano verso gli ultimi 10 km. La sensazione è che il campione del mondo olandese però abbia ancora in serbo qualcosa e prova a frenare la gamba.
L’affondo vincente
Sull’ascesa finale di S. Caterina a circa 700 m dal traguardo arriva l’affondo decisivo che diventa marcia trionfale in piazza del Campo a Siena. Alaphilippe prova a resistere ma oggi il campione olandese è di un altro livello. Ottimo terzo posto per Bernal che si prepara al giro, mentre medaglia di legno per un Van Aert apparso meno brillante dello scorso anno. Un trionfo che sancisce la maturità del corridore olandese, finora tutto istinto e muscoli, oggi invece tanta freddezza e tanto cervello nel dosare le forze e nello scegliere con cura il momento in cui sferrare il proprio affondo lasciando solo le briciole ai propri avversari.
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