Tour de France 2023: Carlos Rodriguez beffa Vingegaard e Pogacar

Doveva essere la tappa di Vingegaard e Pogacar, e lo è stata, eppure nessuno di loro due ha trionfato. La frazione è stata apannaggio del classse 2001 Carlos Rodriguez, che con questa vittoria si issa in 3° posizione nella Classifica Generale. La tappa è stata avvincente, piena di spunti su cui riflettere e di situazioni da analizzare.

Subito una maxi caduta a inizio tappa

Dopo pochi minuti dalla partenza della tappa subito il primo colpo di scena: una maxi caduta in gruppo costringe diversi uomini al ritiro, tra cui Romain Bardet e Louis Meintjes, rispettivamente 12° e 13° della generale stamattina. A causa di questo incidente la tappa ha uno stop e dopo più di mezz’ora si riparte come se non fosse successo nulla. Molti uomini cercano di entrare nella fuga di giornata, uno di questi è Giulio Ciccone che transita 1° sui primi due GPM di 1° categoria. In questo modo il corridore abruzzese guadagna 20 punti nella classifica dei GPM e si rilancia nella lotta alla Maglia a Pois. Purtroppo la Jumbo-Visma oggi vuole vincere la tappa, così la fuga non riesce ad avere più di 1’30” di vantaggio sul gruppo di Vingegaard e Pogacar.

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Sul Col de Joux Plane duello tra Vingegaard e Pogacar

La tappa è fin da subito corsa ad altissima velocità, ma vi è un ulteriore cambio di ritmo sul Col de la Ramaz: i fuggitivi vengono presto ripresi e il gruppo maglia gialla si riduce a 16 unità sotto l’azione della Jumbo-Visma. Da sottolineare il crollo verticale di Tom Pidcock: l’inglese va in crisi sul Ramaz e dice addio al sogno del podio finale. Tutti gli spettatori si preparano all’ennesimo duello fra i Calabroni e la UAE, rappresentati da Vingegaard e Pogacar, sul Col de Joux Plane. E infatti i due fuoriclasse non si smentiscono.

Per tutta la frazione sono stati i gialloneri ad avere le redini della situazione, sull’ultima ascesa però Majka cerca di alzare il ritmo, ma poco dopo viene rilevato da Van Aert che dà l’ultima trainata. A questo punto rimangono 7 nel gruppo di testa. Vingegaard e Pogacar, accompagnati rispettivamente da Kuss e Adam Yates, Rodriguez, Hindley e Gall. Da qui in avanti la situazione è caotica e succede di tutto. Kuss fa un forte ritmo per tanti minuti, Hindley e Gall perdono contatto, Pogacar chiede a Yates di alzare ulteriormente il ritmo, così rimangono in tre, con solo Vingegaard a tenere il passo dei bianconeri. Yates termina il lavoro, scatta Pogacar, sembra riuscire a staccare ancora una volta il rivale danese ma questo si riporta sullo sloveno.

Rodriguez beffa Pogacar e Vingegaard

Quando la maglia gialla ricuce lo svantaggio, avviene qualcosa che non si vedeva da qualche anno: una surplace. Pogacar sta aspettando infatti gli ultimi metri del Joux Plane per scollinare per primo, prendere gli 8″ d’abbuono e poi insistere sul falsopiano. Ma il piano di Pogi si infrange a causa delle moto dell’organizzaizione che lo bloccano, tanto che è addirittura Vingegaard a conquistare la vetta. Vingegaard e Pogacar rallentano, permettendo così a Rodriguez e ad Adam Yates di riacciuffarli, con lo spagnolo che tira dritto e trionfa. Il corridore della INEOS così vince la sua prima tappa in carriera al Tour e si rilancia nella lotta al podio, superando Hindley, 3° stamattina.

La tappa di oggi è stata avvincente, bellissima, piena di sorprese, con una fantastica cornice di pubblico, entusiasmando milioni di spettatori. Già domani, con l’arrivo sul Mont Blanque, potremmo assistere a una nuova lotta tra Vingegaard e Pogacar, ora divisi da soli 10″ nella Generale. Avvincente anche la lotta per il 3° posto, con Rodriguez a 4’43 da Vingegaard, Hindley a 4’44” e Adam Yates a 5’20”.

Cesare Fabrizi

Ha 27 anni, ha studiato all’Accademia d’arte di scrittura e storytelling e sogna di pubblicare un fumetto da lui sceneggiato. Si è innamorato del ciclismo durante la terza tappa del Giro d’Italia del 2004, vinta da Damiano Cunego. Quel giorno decise che da grande avrebbe fatto il ciclista, purtroppo non è andata così e si consola con il tennis. Da allora non si è perso un Giro d’Italia e un Tour de France, e questo spiega la sua predilezione per i cronoman e gli scalatori come Wiggins, Contador e Pogacar.

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