Tour de France, tappa 15: sventola la bandiera americana sui Pirenei
Una vita da mediano, o meglio da Gregario. L’americano Sepp Kuss una carriera costruita e vissuta a difendere i propri capitani, oggi ha avuto l’occasione che tutti gli scudieri hanno una volta nella vita. Oggi è toccata a lui l’opportunità di prendere il bottino migliore e di sedere come primo alla tavola dei festeggiamenti. Nella prima del trittico pirenaico Kuss fa la differenza proprio nel momento in cui le pendenze si sono fatte più dure, proprio quando tutti hanno iniziato e cedere e lui solo ha resistito.
Fuga per 30
Una tappa giocata all’attacco. Per molti l’occasione per centrare il bersaglio più ambito e così tutte le squadre principali hanno organizzato i propri attacchi e le proprie imboscate. Scattano in 32 e nessuno e solo. Gruppetti di 2/3 attaccanti per squadra con nomi illustri come Van Aert, Valverde, Woods, Alaphilippe e il nostro Nibali. La tappa è segnata dalle salite pirenaiche. Sulla prima Quintana fa la differenza centrando punti importanti per la sua rincorsa alla maglia a Pois.
Superato il GPM la corsa si infiamma giunti al Col de Beixals, ascesa di 6 km con gli ultimi 2 km sempre in doppia cifra per quanto riguarda la pendenza. Si sale a tutta e inizia il duello. Scatti e controscatti, frenate, ripartenze è una gara spettacolare. Alla fine la spunta Kuss che ha lo spunto migliore e stacca tutti gli inseguitori. Resiste, o almeno prova solo lo stoico Valverde, la cui tenacia a oltre 40 anni meriterebbe da sola un lunghissimo elogio per chi vive questo sport con la stessa passione di un bambino.
La gara si decide così in cima al Col, dove Kuss scollina con quasi 30″ di vantaggio che manterrà durante la lunghissima discesa sino a trionfare in solitaria ad Andorra. Bravo Nibali a crederci e provarci. Speriamo che questo Tour sia l’antipasto di ciò che potrà dimostrare a Tokyo.
Provano e riprovano ma nessuno riesce a far male a Pogacar
La battaglia per la maglia gialla intanto si infiamma alle spalle degli attaccanti. La Ineos forte della propria squadra tiene il ritmo alto e prova a far selezione. Riesce in parte, con tanti molti tranne con il giovane principe. Pogacar pedala serafico intento a controllare i vari Vingegard , Carapaz, Mas etc etc. Ci provano in tanti sul Col de Beixals ma Tadej è sempre lì e risponde a tutti colpo su colpo.
Controlla, osserva e quando è il momento morde. Oggi l’unico a pagare è Martin che perde la sua seconda posizione in GC, mentre per gli altri posizioni congelate. Il più fresco e imprevedibile è Vingegard, anche l’unico a riuscire a staccare Pogacar sul Mont Ventoux. Vedremo per ora questo Tour già scritto non ha offerto ribaltamenti in classifica dalla seconda posizione in poi.
Tolto Tadej potremo di re di assistere a una gara senza padronicon continui ribaltamenti di fronte e grande incertezza. La verità sportiva è una, c’è un unico padrone al momento della gara che nonostante la giovane età sta mostrando una grande maturità. Alle sue spalle le persone normali si stanno contendendo gli altri gradini del podio.
Classifica di tappa n.15
- Kuss;
- Valverde;
- Poels;
- Izagirre;
- Guerreiro.
Classifica generale dopo la quindicesima tappa
- Pogacar
- Uran a 5,18;
- Vingeegard a 5,32;
- Carapaz a 5,33;
- O’ Connor a 5,58;
- Kelderman a 6,16;
- Lutsenko a 7,01;
- Màs a 7,11;
- Martin 7,58;
- Bilbao a 10,59.