Sulla vetta del Mont Aigoual, per la prima volta al Tour, è Lutsenko (Astana) che pone la bandiera Kazaka e celebra una bellissima vittoria dopo una lunghissima fuga.
Ci sono fughe e fughe
La gara comincia è un drappello di 8 uomini con Nicolas Roche (Sunweb) Jesus Herrada (Cofidis), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) Greg Van Avermaet (CCC), Neilson Powless (EF), Edvald Boasson Hagen (NTT), Daniel Oss (Bora-Hansgrohe) and Alexey Lutsenko (Astana).
La fuga sembra quella giusta e i corridori che torovano un accordo perfetto distanziano il gruppo fino a un vantaggio massimi di quasi 7 minuti, con Van Avermeat leader virtuale.
Il gruppo insegue ma il ritmo è forsennatto, con una media di 51.8 km nella prima ora, ben altra cosa rispetto alla scmpagnata di ieri.
Scatto verso la vittoria di Lutsenko mentre si rivede Aru
Sul Col de La Lusette inizia lo spettacolo. Powless apre le danze con una serie di scatti che spezzano la fuga. A questi a turno cedono tutti meno che Lutsenko che con un ritmo forsennato riesce a staccare tutti e iniziare la sua cavalcata trionfale.
Il gruppo si organizza guidato principalmente dagli uomini della Ineos che più che voler riprendere il fuggitivo sembrano voler controllare la gara e non esporre il proprio capitano Bernal.
E allora ecco chi non ti aspetti, il buon Fabio Aru si alza sui pedali e prova un’azione decisiva per riprendere il fuggitivo. Sfortunatamente la sua azione però non si concretizza, ma restituisce al pubblico italiano la consapevolezza che abbia ancora voglia di ritrovarsi. E chissà che quando la condizione migliorerà non possa regalarci ancora emozioni.
Gli ultimi km della gara sono poi una passarella per Lutsenko che sale senza quasi accusare la salita finale. Solo Herrada, con grande sacrificio e coraggio prova a tener botta ma anche lui alla fine deve accontentarsi della piazza d’onore.
Arrivo con poche sorprese per gli uomini di classifica
All’arrivo dopo il Kazako e Herrada giungono Van Avermaet e Powless, mentre il gruppo con tutti gli uomini di classifica giunge compatto. Solo Alaphilippe prova a creare un buco a 300 m dall’arrivo ma la sua azione, benché spettacolare, gli consente di recuperare solo un secondo su Yates che mantiene la maglia gialla.
Domani arrivo a Lavaur, pane per velocisti o occasione di fuga?
Domani prevista una tappa di 168 km da Millau a Lavaur senza particolari asperità e con arrivo in pianura. Vedremo una volata finale o qualche sparring partner proverà l’attacco da lontano.