Clamoroso al Tour!! Pogacar fa saltare il banco e vince il Tour 2020
Impresa storica di Tadej Pogacar
E’ proprio vero, è accaduto ciò che nessuno si aspettava. Il giovane sloveno Tadej Pogacar (UAE Emirates) realizza un’impresa d’altri tempi capovolgendo la classifica proprio alla penultima tappa. La cronometro era l’ultimo ostacolo per Roglic (Jumbo Visma) e il corridore sloveno abile anche in questa specialità l’ha affrontata con quasi un minuto di vantaggio, che potenzialmente lo metteva a riparo da rischi. Eppure il banco è saltato è il suo giovane connazionale ha corso con la sfrontatezza, la forza e il coraggio dei suoi 22 anni centrando un incredibile successo.
Orgoglio francese per Cavagna
La Francia ha il suo moto di orgoglio con Cavagna,(Deceuninck-Quick Step) che a lungo mantiene la leadership della gara. La cronoscalata si rivela fin dalle sue fasi un tracciato durissmo, gli ultimi km terminano con una pendenza del 20% che può far saltare chiunque. In tanti pagano le asperità del percorso, tra questi Valverde (Movistar) e Lopez (Astana) che alla fine perderà anche il posto sul podio.
Ancora gli uomini della Jumbo al comando
Il primato di Cavagna crolla poi sotto gli uomini della Jumbo, dapprima Van Aert e poi Doumulin si piazzano ai primi 2 posti dopo bellissime prestazioni, e sembrano preparare un podio perfetto per il loro capitano
Che prova per Porte e Caruso
Richie Porte (Trek) corre una cronometro pazzesca e alla fine giunge terzo sia al traguardo di giornata che in classifica generale. Onore anche al nostro Daminano Caruso (Merida-McLaren), il siciliano al termine di una prova generosa, e grazie al crollo di Valverde giunge nella top 10 della classifica generale. Risultato incredibile e segno di un grande condizione in vista del mondiale.
L’impresa di Pogacar
Si giunge agli ultimi 2 corridori, al duello a distanza tra gli sloveni. Il primo a partire è il giovane Pogacar che sembra sin dalle prime battute volare sui pedali. Un ragazzo esile e magro ma in grado di sprigionare una potenza incredibile sui pedali. Poco dopo parte Roglic, ma la sua pedalata appare più controllata e il cronometro non lascia scampo. Dopo appena 10 minuti di gara Pogacar ha già dimezzato il ritardo da Roglic. Sembra un film giallo, il ragazzo buono e gentile della porta accanto, invitato a partecipare alla festa si rivelerà essere poi un crudele “assassino”. Roglic non tiene e all’inizio dell’ascesa, Pogacar è a soli 10 secondi dal connazionale. Gli ultimi km sono così una passerella per Tadej che al traguardo prenderà vittoria di tappa, maglia a pois e soprattutto la leadership finale con quasi 2 minuti da Roglic. Un finale incredibile a cui nessuno aveva pensato prima. Il giovane ragazzo resta a lungo sulla bici quasi a volersi guastare il sapore dell’impresa incredulo per ciò che ha appena compiuto, prima di sciogliersi nelle lacrime. Sportivo Roglic che amareggiato per la sconfitta abbraccia, e si congratula con giovane connazionale.
Nessun rimpianto, qualche rimorso per la Jumbo
La Jumbo, la squadra nettamente più forte in questo Tour lo ha perso proprio alla penultima tappa. E’ mancato il suo capitano quando chiamato a dover difendere da solo il proprio primato in classifica. Una sconfitta che non può non far rivedere le altre tappe in altra chiave. L’unico rimorso è quello di essersi adagiati un po’ troppo sul vantaggio acquisito nel corso del Tour, senza aver mai provato un affondo o un ulteriore attacco per distanziare ulteriormente gli inseguitori. Pogacar ha corso praticamente da solo, sfruttando quasi sempre il lavoro della Jumbo e restando a ruota di Roglic, per sferrare poi l’assalto decisivo proprio alla penultima tappa.