Sul kaiser Zoncolan vince Lorenzo Fortunato ma Bernal dà spettacolo

Era la tappa più temuta, quella del Kaiser, quella dello Zoncolan. E la tappa non tradisce le attese, soprattutto nei suoi ultimi tre chilometri, quelli più attesi, quelli più duri. Avvio fortissimo anche oggi a tutta velocità. Si forma la fuga giusta con una decina di corridori. E la corsa è vissuta sulla fuga degli undici corridori, fra cui Bennett (il neozelandese sono giorni che ci prova) e Bauke Mollema, che passa per primo sul GPM di Forcella di Monte Rest, che precedeva il temutissimo arrivo. è evidente che l’olandese, ormai lontano in classifica generale, sta coltivando la classifica degli scalatori.
Il gruppo sembra lasciar fare, navigando a circa sette minuti di ritardo, poi piano piano limati con la tirata in testa al gruppo della Astana di Vlasov. Che il russo stia bene è stato dimostrato negli scorsi giorni ed il particolare nella tappa di Montalcino, forse sta meglio di quanto non si pensi. Nessuna collaborazione alla fuga dalle altre squadre dei favoriti, la Ineos sembra disinteressata al raggiungimento della fuga.
Anche nella successiva discesa sembrano gli azzurri di Beppe Martinelli, Felline e Sobrero su tutti, a voler prendere le redini dell’inseguimento. Lo spagnolo Izagirre sembra voler scendere a tutta per limitare lo scarto dalla fuga, forse talmente forte da mettere in difficoltà anche qualcuno del gruppo.
Al termine della discesa la fuga assomma ancora cinque minuti di vantaggio, con Evenepoel che perde le ruote del gruppo e deve farsi aiutare da Almeida per rientrare in gruppo.
La successiva spianata nella vallata è solo attesa del gran finale, dove Jan Tratnik sembra involarsi verso la vittoria, ma da dietro l’italiano della Eolo Kometa arriva studia e passa il corridore della Bahrain Victorius. Gli avversari lo vedranno al traguardo. Da dietro il gruppo sembra inzialmente procedere unito e sembra senza troppi scossoni, ma sono gli ultimi chilometri con pendenze a doppia cifra a far scoppiare il gruppetto dei migliori.
Gli uomini di classifica
Dove Evenepoel cerca l’aiuto di Almeida per non perdere troppo terreno (arriverà comunque con circa due minuti scarsi di ritardo) mentre il primo dei big che prova l’assolo è Yates con Bernal che si incolla alla sua ruota. I due di involano verso il traguardo mentre a sorpresa è proprio Vlasov che pedre terreno. Nibali intanto si era già staccato a circa sette chilometri dalla vetta uscendo di classifica.
Ai meno cinquecento metri Bernal – nel tratto più duro – ingrana la sesta marcia e stacca tutto e tutti compreso Yates superando i fuggitivi della prima ora salvo proprio Fortunato e Tratnik. Consolidando la sua maglia rosa ed incrementando il suo vantaggio su Yates che sale al secondo posto della generale. Bene Caruso, che resta terzo, mentre il gioiellino belga Evenepoel dimostra ancora di non essere pronto per un grande giro.
Si dilata dunque la classifica generale con le posizioni che tutto sommato restano invariate ma con Bernal che aumenta il suo vantaggio sui suoi avversari diretti Carthy, Buchmann e Bardet che entra nella top ten. L’impressione è che Bernal corra da padrone ma la storia insegna che prima di scrivere sentenze definitive è meglio aspettare perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Già a partire dalla tappa di domani vallonata ed accidentata e soprattutto quella di lunedì, con le Dolomiti che incombono.
Au revoir e buon giro a tutti.
Classifica Generale dopo la tappa 14
- Egan Bernal;
- Simon Yates a 1,33”;
- Damiano Caruso a 1,51”;
- Aleksandr Vlasov a 1,57”;
- Hugh Carty a 2,11”;
- Emanuel Buchmann a 2,36”;
- Giulio Ciccone a 3,03”;
- Remco Evenepoel a 3,52”;
- Daniel Martinez a 3,54”;
- Romain Bardet a 4,31.